Ci chiedono di esser uomini!
Cos'è che conduce un essere umano a definirsi Uomo?
Quale lo schema condiviso dal buon senso che codifica tale accezione?
La storia narra.
La storia insegna.
La storia si ripete.
Eppur lo specchio resta sempre lo stesso: quale uomo può entrare nella sua caverna e far finta così a lungo che le ombre non esistano? Passano i giorni ed il sole batte negli stessi punti seppur in modo differente: cambiano le stagioni, il clima, le luci e forse anche i colori tenui o forti delle ombre, ma esse non cessano di esistere.
Finché c'è luce c'è ombra così come la vita e la morte.
E' quindi forse un Uomo colui che accoglie tali ombre e le osserva senza giudizio, le ascolta nei loro movimenti e le lascia entrare nella sua caverna.
E' Uomo colui che con coraggio vive,
con determinazione gioisce e soffre,
con umiltà ascolta, impara ed a volte insegna attraverso l'esperienza,
con consapevolezza non si nasconde o, sceglie al contrario di farlo sapendo che un domani sarà pronto per uscire alla luce.
E' uomo colui che impara a raccogliere ma sa seminare,
impara a dare pur sapendo che nello stesso momento in cui da, sta già ricevendo.
Ed impara a ricevere senza aver paura di aver bisogno dell'altro.
E' uomo chi si incammina nelle montagne interiori ed in quella ricerca sa di esser solo perché è pronto a creare il proprio sentiero,
perché è certo che quella sfida è degna di esser colta.
E nel coglierla, si tuffa nell'abisso e osseva restando ricercatore del Vero.
Quanti geni esemplari nel mondo han lasciato la loro traccia.
Esseri umani che hanno cavalcato le proprie vite con l'animo di colui che riesce ad essere guerriero anche senza lotta.
Dunque, ci chiedono d'esser Uomini a ragion veduta!
Ma chi di loro riesce ad esserlo prima ancora di chiederlo?
Chi tra la massa conforme riesce a parlare di silenzio?
Colui che più tace ha conosciuto la sua caverna, la sua ombra e la sua luce;
ha in mano la potenza sublime del silenzio ed in esso trova spazi di alte melodie.
Raccoglie le immagini dallo specchio e ne mantiene l'autenticità.
Vede ciò che semplicemente è, con consapevolezza e amore.
Vive nella più creativa forma possibile il proprio essere potenziandone i colori e plasmandone la forma indefinita ed indefinibile, ma rispettando se stesso e la vita.
Tutto ciò che è veramente significativo è spesso al di là della logica.
Colui che da vita al processo alchemico della trasformazione consapevole delle proprie energie sa essere uomo in ogni passaggio della vita.
Ci chiedono d'essere Uomini: che ovvietà!
Eppure, se ci si sofferma sul significato che per quanto soggettivo ha in sé molto di condivisibile,
per esser Uomo bisogna partire sempre da Sè e ciò non è poi così banale!
Roma 14 Febbraio 2010,
Laura Tucceri
Nessun commento:
Posta un commento